LIBERA UNIVERSITA’ DI TREVISO

A Treviso c’è l’università. Ci sono i corsi distaccati dell’Università IUAV di Venezia, per la precisione (oltre che quelli dell’università di Padova). Ora un pezzo di università, a Treviso, rischia di non esserci più. La tribuna di sabato riporta infatti che:
i corsi universitari dello IUAV, design del prodotto e design della moda (presenti in città da ormai 15 anni n.d.a.) lasciano Treviso. La camera di Commercio ha deciso di chiudere i rubinetti”. I 2,8 milioni di euro necessari a mantenere questi corsi a Treviso dal prossimo anno non verranno più messi a disposizione, e quindi gli studenti potrebbero essere dirottati in altra sede. Non è possibile che tali decisioni, e le conseguenze che ne derivano, avvengano nella totale assenza delle istituzioni pubbliche. Della Regione Veneto, della Provincia di Treviso e del Comune stesso. Forse non tutti sanno che, a fronte di 180 posti disponibili, i corsi dello IUAV a Treviso quest’anno hanno ricevuto 900 domande di iscrizione. Forse non tutti sanno che l’eccellenza degli insegnanti e dei laureati in design del prodotto e in design della moda è riconosciuta a livello internazionale. Forse non è difficile capire che “restituire soldi alle imprese” (parole di Mario Pozza vicepresidente della camera di commercio) togliendole all’università della moda e del prodotto significa privilegiare una soluzione a breve termine sacrificando il futuro, proprio di quelle imprese che si vogliono salvare. Come potranno essere competitive le piccole medie imprese della Marca senza il valore aggiunto al prodotto che può dare una facoltà di design? In un economia stagnante, in cui la competizione all’interno del mercato si fa sempre di più sulla qualità, e sempre meno sulla quantità, con quale eccellenza riusciremo a produrre innovazione in provincia di Treviso se lasciamo ai privati il destino dell’Università sul nostro territorio? Dove sono i sindaci, i presidenti di Provincia e Regione (tutti Leghisti) mentre si discute il futuro dell’economia della Marca? Forse non ci sono poltrone da assegnare o posti vuoti in cui parcheggiare fedelissimi del Carroccio, ma qui si sta giocando una partita che è di tutti. La partita della cultura, della conoscenza, dell’innovazione e della specificità della nostra Provincia.
Esistono le risorse e le sedi per mantenere design del prodotto e della moda a Treviso, e per legarli ancora di più al territorio ed al sistema produttivo. Noi pensiamo in grande, ed abbiamo una visione della Provinicia di Treviso come Polo del Design all’interno di un politecnico del Veneto. Una visione che prevede un futuro possibile per i ragazzi della Marca. Vogliamo prima di tutto chiedere a loro cosa serve e come migliorare la loro università. Vogliamo dialogare con il corpo docente per capire come e quanto sia possibile mantenere e rendere migliore il polo universitario di Treviso. Vogliamo spingere la Provincia ad integrare i fondi della camera di Commercio, o addirittura a sostituirsi ad essa, nel finanziamento dei corsi. Vogliamo spingere la Provincia e la regione Veneto ad impegnarsi da subito, attraverso i piani annuali e triennali della neonata Fondazione Univeneto, per il manetenimento e la collocazione strategica di un polo universitario a Treviso. Che sia il volano per l’economia della Marca, che sia l’eccellenza e la specificità di questa Provincia. L’economia può solo ripartire grazie alla conoscenza ed alla cultura. Lasciarle sole è un suicidio, per tutti.
Non esiste futuro senza il futuro dei giovani. Non esiste crescita senza innovazione. Non esistono posti di lavoro senza competenze adeguate. Salvaguardiamo la specificità, il valore aggiunto e la capacità di innovare della Marca Trevigiana.

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